La terapia “adiuvante” è una terapia che viene somministrata a sostegno del trattamento principale, allo scopo di ridurre il rischio di recidiva e di migliorare la prognosi dopo il trattamento chirurgico.
Della terapia possono beneficiare i pazienti operati, con melanoma che coinvolge i linfonodi (III Stadio) o con una o poche metastasi (IV Stadio) che però siano state completamente asportate e quindi non mostrano più malattia attiva.
Questo tipo di terapia ha una durata di 12 mesi e può essere seguita sia dal paziente con il gene Braf sia da chi non presenta questo gene ma, ovviamente, i farmaci possono variare in base alle mutazioni genetiche (Target per i mutati braf, Immunoterapia per i non mutati).

Detta anche “Target therapy” viene somministrata ai soli pazienti che presentino la mutazione in V600 del gene BRAF.
La Target therapy rappresenta una terapia mirata a “bersaglio molecolare” che consente un trattamento specifico e selettivo del tumore, attraverso l’inibizione / stimolazione di un bersaglio molecolare alterato dal melanoma.
Consiste nella somministrazione orale di farmaci in grado di bloccare l’enzima alterato a causa della mutazione.

Sono stati condotti studi con terapie in combinazione di un inibitore di MEK che hanno dimostrato una risposta maggiore rispetto alla monoterapia.
Ogni ciclo di terapia ha la durata di 28 giorni ed è necessario prima di ogni ciclo ripetere l’emocromo per accertarsi che i valori siano nella norma.
Durante tutto il trattamento, è ASSOLUTAMENTE VIETATO ASSUMERE POMPELMO IN OGNI SUA FORMA in quanto è stato osservato che comporta difficoltà nell’assorbimento dei farmaci.

Vediamo insieme quali sono i farmaci che agiscono sulla mutazione BRAF:

• ZELBORAF (Vemurafenib)
• TAFINLAR (Debrafenib)

IN COMBINAZIONE

• ZELBORAF + COTELLIC (Vemurafenib + Cobimetinib)
• TAFINLAR + MEKINIST (Debrafenib + Trametinib )

Gli inibitori dei checkpoint immunologici sono i farmaci in grado di attivare il sistema immunitario del paziente contro le cellule del melanoma.
Questi anticorpi monoclonali somministrati per via endovenosa inibiscono i meccanismi del melanoma attivo per bloccare il sistema immunitario, così facendo si ottiene un potenziamento del sistema immunitario stesso contro il tumore.
Ecco la lista dei farmaci immunoterapici che oggi sono a disposizione (hanno nomi impronunciabili lo so, anche io faccio ancora fatica)

• YERVOY (Ipilimumab)
• OPDIVO (Nivolumab)
• KEYTRUDA (Pembrolizumab)

Con l’approvazione di terapie più efficaci, nel melanoma è sempre meno utilizzata come terapia, ma può essere somministrata in alcuni casi.

• DETICENE (Becarbazina)
• MUPHORAN (Fotomustine)
• TEMODAL (Temozolomide)

La radioterapia è una terapia locale che agisce solo sulle cellule della zona radiata, conservando le strutture sane circostanti. Il suo utilizzo, avviene attraverso radiazioni ad alta energia (raggi x o fotoni) prodotti da un acceleratore lineare conducendo così alla morte delle cellule tumorali.
Il suo trattamento non è invasivo è indolore e la sua durata e di pochi minuti, l’impiego è limitato e viene utilizzato maggiormente  in presenza di metastasi (vedi metastasi) ossee, celebrali, polmonali e epatiche.
Può essere richiesto anche a pazienti che presentano un alto rischio di ricomparsa della malattia per esempio a carico dei linfonodi (dopo aver eseguito l’asportazione chirurgica).
Nei pazienti con lesione resecabili, soprattutto in zone dove non è possibile andare molto in profondità con l’intervento.

Le Terapie Sperimentali, in quanto tali, non sono state ancora approvate dalle Agenzie Regolatorie ma hanno dato già ottimi risultati, inoltre, queste terapie possono essere costituite dalla combinazione di più farmaci già approvati o in altri casi sono in corso di sviluppo.
Ecco alcune combinazioni:

• OPDIVO + YERVOY
• TAFINLAR + MEKENIST + KEYTRUDA
• KEYTRUDA + EPACADOSTAT
• KEYTRUDA + T-VEC

• INTRON A (Interferone Alfa -2b)
• SYLATRON (Interferone Alfa -2b peghilato)